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Adios, Isola dei Famosi

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Nel bene e nel male l’Isola dei famosi è stato un pezzettino della storia della tv italiana. Per questo la decisione di Rai Due di non mandare in onda la decima edizione del reality show ideato da Magnolia è un piccolo dispiacere.

L’isola è stato uno di quegli show che divideva ferocemente il pubblico. Ha avuto momenti esaltanti e divertenti, in alcuni casi è piaciuta persino ai radical chic (ricordate la partecipazione della scrittrice dei salotti Miky Gioia per anno amante di Cesare Romiti?) del piccolo schermo, ma non possiamo dimenticare gli episodi trash, le risse, gli insulti fino all’apice della volgarità con epiteti razzisti e bestemmie in diretta.

La provocazione è stata un’arma che gli autori dell’Isola hanno brandito spesso con astuzia e a volte con faciloneria. Ma come tutto ciò che fa discutere è comunque una forma, magari non del tutto sana (provocava reazioni di pancia forti), di intrattenimento.

Comunque la pensiate, alcune pagine dell’Isola resteranno dei cult. La vittoria di Walter Nudo, la prova di sopravvivenza stoica di Sergio Muniz, la separazione in diretta di Al Bano da Loredana Lecciso, sono momenti che hanno riempito pagine dei giornali, con i quotidiani nazionali che per anni chiudevano la pagina degli spettacoli a tarda notte per aggiornare i lettori. Ricordo Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera che telefonò a Giorgio Gori nel cuore della notte, avvisandolo che lui quel «Porco…» pronunciato da Massio Ceccherini lo aveva sentito con chiarezza.

Così come rimarranno le unghiate tra Aida Yespica (lì nacque la sua love-story con Francesco Facchinetti) e Antonella Elia, la visione di Maria Giovanna Elmi versione fatina buona e Eleonora Brigliadori nei panni della sciamana. E poi il pianto isterico di Dan Arrow e le lacrime più intime di Enzo Paolo Turchi.

Da ricordare il coraggio di Vladimir Luxuria, trasgender in bikini nel 2008 e conduttrice nel 2012. L’Isola è stata una beauty farm per i chili di troppo di Valeria Marini, un trampolino di lancio per la carriera di Bèlen Rodriguez e un’ottima occasione per emergere per un conduttore valido come Nicola Savino. Gli slogan della regina dell’Isola Simona Ventura, uno su tutti «Crederci sempre, arrendersi mai», le polemiche feroci di Aldo Busi, i travestimenti del Divino Otelma, sono indimenticabili.

Personalmente la spiaggia dell’Isola l’ho vista da molto vicino: a Santo Domingo quando andai a prendere Al Bano e in Honduras quando denunciammo con Vanity Fair i danni che la produzione tv aveva portato nell’arcipelago di Cayo Cochinos.

Nella tv sempre più povera di idee e di personaggi, forse questo reality da 4 milioni di spettatori a puntata, come il rivale Grande Fratello, aveva fatto il suo tempo. Ma nel bilancio finale, visto che sono state più le volte in cui mi sono divertito rispetto a quelle in cui mi sono incazzato, confesso che un po’ mi mancherà. E a voi?


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